E’ un universo corrotto, pieno di intrighi e pericolose cospirazioni, quello svelato nei gialli dell’affermato scrittore statunitense Dan Brown : racconti che fanno da culla ad un profondo e antico simbolismo da cui prendono vita oscuri misteri, la cui chiave di lettura è affidata ad un elite di persone dalle capacità investigative ed un intuito sopraffino.
E’ proprio da questi capolavori del thriller che, dopo il successo ottenuto nel 2006 con “Il Codice Da Vinci”, la coppia ormai collaudata Howard–Hanks ci riprova con una nuova trasposizione cinematografica di uno dei best-seller del famoso autore di gialli: arriva domani nelle nostre sale “Angeli E Demoni”.
Diretto nuovamente da Ron Howard, nella storia farà da principe, come nel precedente capitolo, l’eterno duello tra scienza e chiesa: ovvero da un lato il Camerlengo Carlo Ventresca, alias Ewan McGregor (“The Island”, “Moulin Rouge”), il capo della guardia Svizzera Ritcher, interpretato dal divo svedese Stella Skarsgard e il capo della gendarmeria vaticana il Comandante Olivetti, impersonato dal nostrano Pierfrancesco Favino; e dall’altra parte la scienziata italiana del Cern Vittoria Vetra, ovvero l’israeliana Ayelet Zurer (“Prospettive Di Un Delitto”, “Munich”), ed ovviamente il nostro professore Langdon.
Le riprese del film sono iniziate a Giugno 2008 ed hanno avuto come sede principale Roma, dove sono state letteralmente occupate per alcuni giorni prima Piazza Del Popolo, poi il Pantheon e il corso Vittorio Emanuele, il quale è stato completamente chiuso per permettere di girare una scena ad alta velocità.Riguardo i divieti da parte della chiesa, contrariamente a quanto accaduto per il Codice Da Vinci, la Lega Cattolica Americana non ha annunciato attività dell’organizzazione contro la distribuzione del film, ma il direttore William A. Donohue ha emesso un comunicato stampa: “Il mio obiettivo… è di dare al pubblico un importante avvertimento: godetevi il film, ma sappiate che si tratta di una favola. È basato su miti cattivi, intenzionalmente avanzati da Brown-Howard”.
Dario Esposito La Rossa